Sul molo scuro riverberava il sole appena nato; lo fissavo in attesa del vaporetto per Capri. Pochi passeggeri: qualche turista, lavoratori, extracomunitari ornati di cianfrusaglie da vendere in piazzetta. Riconoscevo, nei loro lineamenti bruni, i miei zii, che, quand’ero bambino, dalle stesse banchine partivano per l’America in cerca di occupazione.
Un tizio infastidì il nigeriano con la bancarella:
-E non dimenticare che sei ospite! Noi ci limitiamo a tollerarti e devi dire grazie!
-Io invece non tollero nessuno, - rispose l’ ”ospite” - perché non pretendo di giudicare gli altri dall’alto della mia verità. Le idee sono tutte sullo stesso piano, così la pelle che ci ricopre, il rapporto con Dio o con il Big-Bang. Se tollero, dò per scontato di essere migliore di chi tollero.
Kaled è ingegnere e vende accendini in una terra ostile!
Ecco perché la mia casa ha la porta sempre aperta!
Non siamo solo italiani ma anche europei e ancor più donne e uomini che dimorano insieme su un pianeta.
L’immigrazione non è una grana altrui, ma incombenza fraterna di tutti. Per noi è addirittura più facile, da emigranti siamo diventati paese d’immigrati. Se non fossimo accoglienti, sessant’anni ci sarebbero serviti solo per passare da oppressi ad oppressori.
Siamo in tanti a credere che quello attuale non è l’unico mondo possibile!
Anche l’analisi della storia dimostra l’avanzamento della civiltà in tutti i campi; magari lento, diverso da luogo a luogo, con squilibri fra l’uno e l’altro, ma costante.
La scienza è passata dalla ruota all’astronave.
In economia gli operai stanno meglio di quelli d’inizio Novecento, costretti a lavorare quattordici, quindici ore al giorno, senza ferie, assistenza sanitaria, pensione.
I magistrati infliggono pene più umane della crudele legge del taglione che alcuni popoli applicavano al ladro, mozzandogli la mano.
È altrettanto vero che ad ere di progresso seguono epoche anche lunghe di regresso, ma secondo Gian Battista Vico il processo storico è comunque una spirale che sale: ogni periodo negativo è migliore del precedente, e così ogni periodo positivo. Che dietro questo disegno ci sia Dio o la natura è questione di fede. Ciò che è certo è l’incontestabilità dell’evoluzione, dei raggi del sole, della civiltà.
Ognuno di noi può favorirla. Sì, renderla veloce come un ghepardo. Basta poco: impegnarci, secondo le nostre capacità, specificità, opportunità, per migliorare la qualità della vita materiale e spirituale per un numero di persone sempre più vasto, ovunque siano nate e ovunque abitino!
Questa è la civiltà!