Articolo 34

La scuola è aperta a tutti.
L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni,

è obbligatoria e gratuita.
I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto

di raggiungere i gradi più alti degli studi.
La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio,

assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere

attribuite per concorso.



Alla scuola rivolgiamo le peggiori accuse, ma senza non saremmo l’Italia di oggi, non saremmo noi. Dovremmo migliorarla, soprattutto spalancarla, renderla accogliente, appassionante, un luogo dove studentesse e studenti vadano con piacere. 
Anche se malandata, per fortuna c’è! 
Come la famiglia! Magari è come quella dei Simpson, ma c’è!
Eppure è proprio la scuola che a volte imprigiona, nella classe che chiude... più che aprire...!”.
Per insegnare, basta padroneggiare la propria materia? 
Un mio amico è un grande matematico e, per sua ammissione, un pessimo insegnante di matematica. 
Il docente non dovrebbe semplicemente costringere allieve ed allievi ad imparare la geografia, ma potrebbe approfondire la psicologia, la sociologia, la comunicazione... Quanti docenti, non per loro colpa, non hanno mai frequentato corsi di pedagogia: è la scienza base per salire su una cattedra e saperne anche scendere per guadagnarsi la fiducia di studentesse e studenti, concedendo loro la propria!
Formare donne e uomini! Questo è il compito della scuola! Comporre i tasselli di ciascuna identità personale e sociale, costruire negli anni capacità di opinioni, di  valutazioni, di verdetti, di tenuta mentale: nei momenti normali, in quelli dolorosi, in quelli di esaltazione: anche quando il cielo ci sorride, possiamo farci del male.  
Un domani diventerete operai o avvocati, impiegati o medici, ma saprete scegliere, tutti... sarete liberi... non consentirete a nessuno di decidere per voi.