Palazzo Capua
Il Museo Archeologico Nazionale della Valle del Sarno ha sede in un palazzo gentilizio edificato alla metà del Settecento dalla famiglia Ungaro e venduto un secolo più tardi a Michelangelo Capua, imprenditore tessile. L’imponente portale in pietra lavica introduce alla gran corte centrale, dominata da una triplice loggia di arcate, accessibile da ampie scalinate, che conducono al primo e al secondo piano, ove risiedevano i proprietari, le cui sale sono state decorate fra la fine del Settecento e gli inizi del Novecento.
La prima campagna decorativa si deve a un artista influenzato dallo stile di Luca Giordano e Francesco Solimena. Alla sua mano è ricondotta la decorazione della sala con soggetti sacri(San Giuseppe fra gli angeli, la Madonna dei sette dolori, San Gaetano e Sant’ Antonio Abate), raffigurati fra architetture fantastiche, mentre alle pareti dominano vasi con diverse varietà di fiori dipinti anche nell’ambiente adiacente. Qui una finta cupola sfonda il soffitto mentre nei medaglioni, al di sopra delle porte, sono raffigurati paesaggi che richiamano la Valle del Sarno. Nelle sale più prossime all’ingresso, nel 1907 Salvatore Cozzolino, pittore molto attivo a Sarno, ha rappresentato i quattro elementi della natura in deliziose scene di sapore arcadico, ha riprodotto le trame degli arazzi e la preziosità dei marmi policromi. A lui si deve anche la sala con ninfe e angeli che suonano strumenti musicali e quella con il soffitto ellissoidale decorato con colombe, pampini e uva in stucco. Nel 1991 il palazzo è stato acquisito dallo Stato e dal 2011 è sede del Museo, un luogo di grandissimo interesse per i ritrovamenti archeologici provenienti da tutto il territorio dall’età preistorica a quella medievale.