L'INFORMAZIONE
FORT APASC
Genere: Drammatico
Nazione: Italia 2009
Regia: Marco Risi
Cast: Libero de Rienzo, Valentina Lodovini, Michele Riondino, Massimiliano Gallo, Ernesto Mahieux.
Sceneggiatura: Jim Carrington, Andrea Purgatori, Marco Risi, Maurizio Cerino
Produttore: Angelo Barbagallo e Gianluca Curti
Produttore esecutivo: Gianfranco De Rosa, Gaetano Daniele
Direttore della Fotografia: Marco Onorato
Montaggio: Clelio Benevento
Musiche: Franco Piersanti
Scenografia: Sonia Peng
Costumi: Ortensia De Francesco
Produzione: BiBi Film, Rai Cinema, Minerva Pictures Group
Distribuzione: 01 Distribution
Il film racconta gli ultimi quattro mesi di vita di Giancarlo Siani, un giovane cronista napoletano, ucciso perché con le sue inchieste aveva infastidito alcuni boss di Marano e Torre Annunziata. Il regista Marco Risi coglie l'importanza della solitudine in cui viene abbandonato Siani e la spirale dentro cui viene fatto scivolare lentamente fino al massacro del settembre '85. Con la linearità di un cinema che non ha tesi da dimostrare ma una bruciante urgenza di raccontare, Fortapàsc mette in piazza una classe politica che mira alla propria autoconservazione, una società incivile che chiede la legittimazione di essere incivile e un giornalismo (impiegatizio) che continua a ignorare le proprie responsabilità nel degrado sociale, etico, linguistico e culturale del Paese.
LA COSTITUZIONE COME AMICA
a cura di Michele Del Gaudio
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L'INFORMAZIONE​
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Ci capita spesso di navigare in internet per capirne di più su un argomento, un personaggio, un avvenimento. Esercitiamo il nostro diritto ad essere informati. Ciò è possibile perché l’altra faccia della medaglia è il diritto di informare, riconosciuto ad ognuna, ognuno di noi, quindi ad un numero enorme di esseri umani, che si esprimono tutti i giorni attraverso i social network. Ci sono anche persone che informano per mestiere: in giornali, tv, altri mezzi di comunicazione. C’è una linea sottile che lega il diritto ad essere informati a quello di informare: la verità! Se leggo un periodico, vedo un telegiornale o clicco su un sito, mi aspetto di avere esposizioni attendibili. Però, in buona o mala fede, ci possono essere propinate notizie false o alterate. Sulla politica troviamo cronache contrastanti, se non opposte, come facciamo a riconoscere le frottole? Potremmo avvalerci di più fonti di informazione, ma ancora meglio accedere ai fatti e agli atti, se è possibile. Quindi sfogliare più quotidiani, guardare più notiziari, visitare più pagine web. E per il loro tramite, o con altri strumenti legali, arrivare ai fatti e agli atti. Se ci interessa il crollo di una palazzina avvenuto nella nostra città, potremmo andare sul posto per appurare direttamente l’accaduto; se vi è collegato un documento, un permesso, potremmo scorrerlo per intero, senza accontentarci della mediazione divulgativa. A volte ci viene propinato un ibrido, che contiene la narrazione di una vicenda e contemporaneamente una sua interpretazione. Dovremmo tenere separati i due procedimenti, altrimenti l’autenticità che ne deriverebbe sarebbe claudicante. Inoltre la notizia, pur essendo fondata, può essere manipolata con diverse strategie. Si può enfatizzare: mettendola in prima pagina o con il titolo a otto colonne o inserendo una istantanea enorme che la riguarda; si può invece minimizzare: con un trafiletto in un angolo, senza foto. Allora, ragazze, ragazzi, informarsi è un diritto! Può essere esercitato in modo proficuo optando per una pluralità di fonti, andando ai fatti e agli atti, distinguendoli dalle opinioni di chi parla o scrive! E anche informare lo è! Se vogliamo farlo, basta capovolgere i principi appena sintetizzati e aggiungere l’onestà intellettuale. Sì, perché le persone integre e libere nel modo dell’informazione, non sono molte. Buona fortuna!