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LA PACE

IL GIARDINO DI LIMONI

Genere: Drammatico

Nazione: Israele Germania, Francia 2008

Regia: Eran Riklis

Cast: Hiam Abbass, Ali Suliman, Doron Tavory, Rona Lipaz-Michael, Tarik Kopty.

Sceneggiatura: Eran Riklis e Suha Arraf

Direttore della Fotografia: Rainer Klausmann

Montaggio: Tova Asher

Musiche: Habib Shadah

Scenografia: Miguel Markin

Produzione: Eran Riklis Productions, Heimatfilm, Mact Productions, Riva Filmproduktion

Distribuzione: Teodora Film

 

La palestinese Salma, vive sola nella casa di famiglia in Cisgiordania, sul confine israeliano, occupandosi dei suoi alberi di limoni ereditati dal padre. Il ministro della Difesa di Israele diventa suo vicino di casa e, ossessionato dagli attentati, vede nell’agrumeto il nascondiglio ideale per i terroristi e pretende che tutti gli alberi vengano sradicati. Salma si oppone e si fa aiutare da un giovane avvocato. Anche la moglie del ministro, muta testimone di quel che sta accadendo, è dalla sua parte. La protagonista interpreta una soave fiaba, un bellissimo apologo sul conflitto arabo-israeliano, difende la terra, le sue radici e i suoi ricordi con dolce determinazione e si lascia anche andare a sommessi palpiti d’amore quando apre il suo cuore al giovane avvocato. Un picciolo contributo alla causa della possibile convivenza pacifica di Israele e Palestina.

LA COSTITUZIONE COME AMICA

a cura di Michele Del Gaudio

LA PACE

Voi, ragazze e ragazzi, siete in pace? Sì, cioè, litigate, vi prendete a pugni, imbrogliate pur di vincere la partita? Oppure cercate una soluzione, siete amici, vi volete bene? La Costituzione non vuole solo l’armonia fra gli stati, ma anche fra noi; anche nelle aule, nelle comitive, nelle famiglie… anche dentro di noi: a volte c’è una specie di lotta armata nel nostro cuore: vorremmo fare una cosa ma dobbiamo farne un’altra, preferiremmo essere esili e invece siamo abbondanti. “L’Italia ripudia la guerra...”, dice la Costituzione! Più chiaro di così! Io me l’andrei a scovare anche nel fango... mi sporcherei le mani di pace... non certo del sangue di un conflitto bellico. Quando facevo il giudice non ho mai voluto la pistola, neanche negli anni in cui avevo scorta e uffici blindati! Avevo paura, ma non ho mai toccato un revolver! Le armi sono nere: la raffigurazione della morte! A me piace il verde, l’azzurro, il mare... la concordia... La realizzerei variopinta: di conoscenze, esperienze, lavoro, vivacità, impegno, nel ruolo che sprigiona la mia indole, che mi riempie la vita. 

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