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LA RELIGIONE

IL VANGELO SECONDO MATTEO

Genere: Drammatico

Nazione: Italia Francia 1964

Regia: Pier Paolo Pasolini

Cast: Enrique Irazoqui, Margherita Caruso, Susanna Pasolini, Marcello Morante, Mario Socrate

Soggetto: Pier Paolo Pasolini

Sceneggiatura: Pier Paolo Pasolini

Produttore: Alfredo Bini

Direttore della Fotografia: Tonino Delli Colli

Montaggio: Nino Baragli

Effetti speciali: S.P.E.S.

Musiche: Luis Bacalov; estratti da Johann Sebastian Bach, Wolfgang Amadeus Mozart, Sergej Prokofiev, Anton Webern e canti gospel

Scenografia: Luigi Scaccianoce, Dante Ferretti

Costumi: Danilo Donati

Trucco: Marcello Ceccarelli, Lamberto Marini, Mimma Pomilia.

Produzione: Arco Film (Roma) / Lux Compagnie Cinématographique de France (Parigi)

Distribuzione: Titanus Distribuzione S.p.A.

 

Fedele riproposizione del Vangelo secondo Matteo dal momento dell'Annunciazione alla Resurrezione di Gesù. Il Vangelo secondo Matteo con un Cristo interpretato da un sindacalista antifranchista, con la Madonna anziana impersonata dalla madre dello stesso regista, con la scena disseminata ancora una volta dai volti dei 'suoi' sottoproletari, con la scabra ambientazione dei Sassi di Matera che ricorda certe primitive periferie, con i riferimenti alla pittura del Quattrocento, nasce prima di tutto per Pasolini come scenario interiore, come presepe intimo in cui far confluire tutti gli elementi della propria tormentata e per molti versi contraddittoria ideologia. Proprio l'umanità febbrile, finisce per conferire un vigore nuovo al verbo cristiano, che in questo contesto appare ancora più attuale, concreto, rivoluzionario. 

LA COSTITUZIONE COME AMICA

a cura di Michele Del Gaudio

LA RELIGIONE

Ho scritto una lettera al Papa. Mi ha risposto. Caro Francesco, ti sei posato sul Tevere come un’aquila dolce, giusta, generosa, hai salutato con la serenità di una chioccia che cova il futuro, stai nuotando come un delfino che attraversa le onde e sguscia fra i pescecani. Ti aspettavo, Francesco, ti aspettavamo in tanti… Credo fermamente in Gesù e nel suo insegnamento, cerco di praticarlo tutti i giorni, ma sono incapace di ammettere che Gesù sia Dio. Eppure credo! E voglio avere la fede! Ma non ci riesco. Si può credere senza fede? Sarebbe più facile se il clero attuasse il Vangelo, se Dio non permettesse angherie, discriminazioni, barbarie… non facesse morire i bambini… Mi hai stupito subito. Ho spalancato porte impazienti e finestre. Sono certo che ci riporterai al reale pensiero di Gesù, spogliandolo delle forzature ecclesiali che lo hanno reso una dottrina troppo spesso utilizzata per gli interessi dei forti contro i diritti dei deboli. Fin da piccolo sto istintivamente col più sfortunato. E il Vangelo e la Costituzione italiana stanno coi più fragili. Sono due testi fatti per intendersi. Solo quando non ci saranno deboli e forti il mondo si trasformerà nel “regno dei cieli”, spumeggiante di giustizia sociale, equa distribuzione delle risorse, negazione di qualunque tipologia di esclusione, esistenza soddisfacente per tutti, strutture sanitarie adeguate, istituti di pena civili… “… ho avuto fame e mi avete dato da mangiare… (Matteo, 25:35-36)”. Ed in questa evoluzione un cattolicesimo, interprete leale ed energico della Parola, può suscitare un amore attivo in grado di sradicare ogni tipo di sopruso e fondere indissolubilmente il fine spirituale con la prevenzione, la denuncia, l’azione. Tu sei un Papa “nuovo”, non per banali informalità, ma perché dai sostanza alla forma… o meglio all’ antiforma. Ti sei subito inchinato all’umanità e sei intervenuto sulle nefandezze non solo della Chiesa. Non è un percorso facile, ed è anche pericoloso. Temo che sopraggiungano gli attacchi dei poteri forti internazionali, italiani, ecclesiali. Ho paura che ti ammazzino! Sono convinto che ti dedicherai ai bambini, agli adolescenti, ai giovani, come Papa Giovanni XXIII. Avrei voluto che non lo facessi santo! Che proclamassi Angelo Roncalli modello da imitare per il suo magistero e il suo riformismo ancorato alla Verità. Almeno lo hai elevato alla santità, non per i miracoli, ma per le virtù. Perché un santo deve fare i miracoli? Forse i santi sono proprio quelli che riescono ad essere umani fino in fondo! Per Gesù, e per la Costituzione, la persona viene prima di tutto, anche delle leggi. Allora sarebbe opportuno trasmettere ai ragazzi il fascino dei diritti e solo dopo far riscontrare la necessità del rispetto dei doveri: per vivere bene tutti! Monologhi intrisi di obblighi e punizioni aumentano la loro parte peggiore… Non possono essere convocati dall’istituzione che intima una serie di norme totalmente disapplicate nei luoghi in cui risiedono! L’effetto è il rifiuto di un mondo sconosciuto. Serve un’istruzione che non offra il pacchetto tutto compreso da prendere o lasciare, ma li includa, li cerchi. L’egoismo, la rabbia, la sopraffazione, la malavita sono in ogni angolo… La famiglia, i docenti, i sacerdoti devono essere lì in quel preciso momento, nell’attimo della scelta fra la cittadinanza e la distruttività… o addirittura la criminalità. Occorrono insegnanti preparati anche in pedagogia, psicologia, comunicazione, legalità, Costituzione…, veri e propri pool di maestri di strada che vadano a scovare i minori a rischio, missionari antinichilismo che operino in mezzo ai teenager, senza pretendere che frequentino la scuola o l’oratorio. Vangelo e Costituzione non si limitano ad elencare principi e lodevoli iniziative individuali, propongono un programma da realizzare fra gli oceani! Caro Francesco, per circa un trentennio ho pronunciato sentenze, per alcuni anni ho contribuito ad approvare leggi, ma il mio organismo non ha tollerato i ritmi massacranti che gli ho imposto, e la salute è inciampata. Quel poco che mi rimane lo sto consacrando al dialogo con studentesse e studenti e a digitare frasi sul computer. La sofferenza però mi ha fatto un dono: ha zittito il giudicare e ha rigenerato la voglia di amare. Non so se Gesù è Dio, ma so che ho scritto questa lettera pensando a Lui.

Con tenerezza,

Michele Del Gaudio 

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