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LO STRANIERO

WELCOME

Genere: Drammatico

Nazione: Francia 2009 

Regia: Philippe Lioret

Cast: Vincent Lindon, Firat Ayverdi, Audrey Dana, Derya Ayverdi, Thierry Godard.

Sceneggiatura: Philippe Lioret, Emmanuel Courcol, Olivier Adam, con la collaborazione di Serge Frydman

Produttore: Christophe Rossignon, Philip Boëffard (produttore associato)

Produttore esecutivo: Eve Machuel

Direttore della Fotografia: Laurent Dailland

Montaggio: Andréa Sedlackova

Musiche: Nicola Piovani, Wojciech Kilar, Armand Amar

Scenografia: Yves Brover

Produzione: Voltage Pictures

Distribuzione: Teodora Film

 

 

Bilal, curdo 17enne, dall'Iraq va a piedi fino a Calais (4000 km!) in 3 mesi, e poi comincia ad allenarsi in piscina: vuole attraversare la Manica a nuoto per raggiungere a Londra l'amata Nina. C'è Simon, 50 anni, in crisi con la moglie, che prima allena Bilal a pagamento, poi giorno dopo giorno ne diventa un padre amoroso, deciso a tutto per aiutarlo. La vicenda tragica del piccolo Bilal si ripete, più o meno simile, ogni giorno sulle coste più meridionali dell'Europa, perché tutti i governi si sono affrettati a darsi leggi restrittive e disumane. Il fatto è che voltarci dall'altra parte per non vedere gli orrori che si affollano alle nostre porte ci rende ogni giorno più duri e incapaci di "compassione", nell'etimologico significato del patire insieme, e perciò ci priva ogni giorno di quell'umana pietà per il nostro prossimo più debole e meno fortunato.

LA COSTITUZIONE COME AMICA

a cura di Michele Del Gaudio

LO STRANIERO

Sul molo scuro riverberava il sole appena nato; lo fissavo in attesa del vaporetto per Capri. Pochi passeggeri: qualche turista, lavoratori, extracomunitari ornati di cianfrusaglie da vendere in piazzetta. Riconoscevo, nei loro lineamenti bruni, i miei zii, che, quand’ero bambino, dalle stesse banchine partivano per l’America in cerca di occupazione. Un tizio infastidì il nigeriano con la bancarella: - E non dimenticare che sei ospite! Noi ci limitiamo a tollerarti e devi dire grazie! - Io invece non tollero nessuno, - rispose l’ ”ospite” - perché non pretendo di giudicare gli altri dall’alto della mia verità. Le idee sono tutte sullo stesso piano, così la pelle che ci ricopre, il rapporto con Dio o con il Big-Bang. Se tollero, dò per scontato di essere migliore di chi tollero. Kaled è ingegnere e vende accendini in una terra ostile! Ecco perché la mia casa ha la porta sempre aperta! Non siamo solo italiani ma anche europei e ancor più donne e uomini che dimorano insieme su un pianeta. L’immigrazione non è una grana altrui, ma incombenza fraterna di tutti. Per noi è addirittura più facile, da emigranti siamo diventati paese d’immigrati. Se non fossimo accoglienti, sessant’anni ci sarebbero serviti solo per passare da oppressi ad oppressori. Siamo in tanti a credere che quello attuale non è l’unico mondo possibile! Anche l’analisi della storia dimostra l’avanzamento della civiltà in tutti i campi; magari lento, diverso da luogo a luogo, con squilibri fra l’uno e l’altro, ma costante. La scienza è passata dalla ruota all’astronave. In economia gli operai stanno meglio di quelli d’inizio Novecento, costretti a lavorare quattordici, quindici ore al giorno, senza ferie, assistenza sanitaria, pensione. I magistrati infliggono pene più umane della crudele legge del taglione che alcuni popoli applicavano al ladro, mozzandogli la mano. È altrettanto vero che ad ere di progresso seguono epoche anche lunghe di regresso, ma secondo Gian Battista Vico il processo storico è comunque una spirale che sale: ogni periodo negativo è migliore del precedente, e così ogni periodo positivo. Che dietro questo disegno ci sia Dio o la natura è questione di fede. Ciò che è certo è l’incontestabilità dell’evoluzione, dei raggi del sole, della civiltà. Ognuno di noi può favorirla. Sì, renderla veloce come un ghepardo. Basta poco: impegnarci, secondo le nostre capacità, specificità, opportunità, per migliorare la qualità della vita materiale e spirituale per un numero di persone sempre più vasto, ovunque siano nate e ovunque abitino! Questa è la civiltà! 

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