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LA RESPONSABILITA'

PROVA D'ORCHESTRA

Genere: Commedia

Nazione: Italia1979

Regia: Federico Fellini

Cast: Clara Colosimo, Umberto Zuanelli, Balduin Baas, Franco Javarone, Claudio Ciocca. 

Soggetto: Federico Fellini

Sceneggiatura: Federico Fellini, Brunello Rondi

Direttore della Fotografia: Giuseppe Rotunno

Montaggio: Ruggero Mastroianni

Effetti speciali: Adriano Pischiutta

Musiche: Nino Rota

Scenografia: Dante Ferretti

Costumi: Gabriella Pescucci

Produzione: Rai TV, Daimo Roma, Albatros Monaco

Distribuzione: Gaumont / Sacis

 

In una chiesa sconsacrata di Roma, una nota orchestra prepara un concerto, diretto da un maestro straniero: l'arrivo di una piccola squadra TV è la causa scatenante di una caotica contestazione degli orchestrali che pretendono un bonus per lo spettacolo. In realtà è il pretesto per una rivolta contro chi li dirige all'insegna di una sessantottina protesta contro il potere e le istituzioni con urla, berci, slogan eversivi finché un'enorme palla d'acciaio sfonda una parete. A ristabilire l’armonia ci prova un direttore d’orchestra tedesco che, di fronte alle difficoltà del compito, ricorda i tempi in cui tra maestro e musicisti c’era un rapporto profondamente empatico. Sregolatezza e indisciplina regnano sovrane e fan da cornice a scene di gruppo in un crescendo da bolgia dantesca. 

LA COSTITUZIONE COME AMICA

a cura di Michele Del Gaudio

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LA RESPONSABILITA'

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La Costituzione non si accontenta della nostra neutralità, ci chiede di esserci, in tutte le comunità di cui facciamo parte, dalla famiglia al mondo; di scegliere da che parte stare; di non rimanere inerti. Don Lorenzo Milani afferma che ognuno è responsabile di tutto. Quindi anche noi abbiamo la nostra parte di responsabilità se ci sono le mafie, la corruzione, la povertà, la violenza sulle donne, la pedofilia… Certo, non dobbiamo autoflagellarci, né partorire imprese titaniche o correre rischi irragionevoli, ma quello che possiamo dovremmo farlo! Proviamo ad analizzare il nostro quotidiano e riflettiamo su come possiamo anche noi combattere le mafie. Nessuno ci chiede di metterci ad indagare, di intervenire per evitare una rapina, di sparare ai banditi, ma, per bacco, potremmo almeno non comprare i videogiochi taroccati, le false griffe, perché così riconosciamo un ruolo imprenditoriale alle mafie, che ne gestiscono il traffico! Potremmo rilasciare sempre lo scontrino se siamo commercianti, la fattura se siamo professionisti, non far passare la carta per prosciutto se facciamo i salumieri. Anche pagare il pizzo è una forma di consenso alle attività criminali, o assumere sostanze stupefacenti, o dare la “mancia” per avere prima un certificato. L’evasione fiscale è una delle forme più significative di fuga dalle responsabilità. Con i soldi che sottraiamo all’erario si potrebbero costruire più scuole, aumentare le strutture sociali, assumere più poliziotti. Accontentando la Costituzione, saremmo responsabili di un mondo migliore. Basterebbe fare il proprio dovere! Ma, se vogliamo, possiamo anche svolgere attività associative, di volontariato per lenire gli effetti delle ingiustizie, per limitarle, per impedirle. 

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