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LA LIBERTA'

SELMA 

Genere: Drammatico Storico

Nazione: USA 2014

Regia: Ava Du Vernay

Cast:  David Oyelowo, Tom Wilkinson, Cuba Gooding Jr., Alessandro Nivola, Carmen Ejogo.

Sceneggiatura: Paul Webb

Produttore: Christian Colson, Dede Gardner, Jeremy Kleiner, Cameron McCracken, Brad Pitt, Oprah Winfrey

Produttore esecutivo: Ava DuVernay, Paul Garnes, Diarmuid McKeown, Nan Morales

Direttore della Fotografia: Bradford Young

Montaggio: Spencer Averick

Musiche: Jason Moran

Costumi: Ruth E. Carter

Trucco: Beverly Jo Pryor

Produzione: Pathé, Harpo Films, Plan B Entertainment, Cloud Eight Films, Ingenious Media

Distribuzione: Notorious Pictures

 

Selma, cittadina dell’Alabama, resa famosa nel 1965 per il raduno di Martin Luther King e le tre marce degli americani neri da Selma a Montgomery, la prima bloccata violentemente dalle forze di polizia. Voleva fosse concesso presto, senza ulteriori ripensamenti e dilazioni, il diritto di voto agli americani neri, e con il voto l’accesso a tutti i diritti civili. Il film racconta di una lotta realizzata con le idee, i raduni, le conferenze, i rapporti con gli alti poteri dello Stato Americano. È uno spaccato di una società, di una nazione, l'America, fondata sul sangue e la diseguaglianza, ancora tremendamente retrograda, ma anche una riflessione che si rispecchia nel presente in cui la questione razziale torna a farsi prominente e cruciale.

LA COSTITUZIONE COME AMICA

a cura di Michele Del Gaudio

LA LIBERTA'

Io appartengo a “quelli che la panchina”. Per molti ha un significato negativo, per me è un luogo di partenza non di arrivo; serve per fermarsi un attimo a riposare, riflettere, discutere, per poi tornare a camminare, correre, volare... liberi! La libertà è così vasta... infinita! Vorrei aiutarvi, care ragazze e cari ragazzi, non ad accumulare soldi per comprare quello che desiderate, ma perché una notte possiate cantare a squarciagola sotto la pioggia, senza avere una parte di voi che vi frena... e anche togliervi la camicia... ma i pantaloni no!... E’ vietato dalla legge e anche dalla morale, dall’educazione... o chissà, un giorno potrebbe anche non essere più proibito. Sì, non fatevi aggrovigliare, come me, dai tanti doveri inventati per tagliare le ali al bene. Dovremmo abbracciarne il minimo, in modo da lasciare libera la libertà... Quella genuina non fa male a nessuno! È affrescata di noi non di io, è ricamata di intenti positivi, di voglie innocenti, neanche annusa gli effluvi dell’egocentrismo, del narcisismo. La libertà stimola ad aprire l’uscio, per sé e gli altri… proietta all’esterno... non chiude nel corpo, negli abiti, nella casa… lacera la tana dell’io verso il noi, induce a partire direttamente dal noi e relegare in una segreta l’io, il me, il sé. Oh ragazzi, se pensassimo tutti con le porte aperte! LA LIBERTÀ Io appartengo a “quelli che la panchina”. Per molti ha un significato negativo, per me è un luogo di partenza non di arrivo; serve per fermarsi un attimo a riposare, riflettere, discutere, per poi tornare a camminare, correre, volare... liberi! La libertà è così vasta... infinita! Vorrei aiutarvi, care ragazze e cari ragazzi, non ad accumulare soldi per comprare quello che desiderate, ma perché una notte possiate cantare a squarciagola sotto la pioggia, senza avere una parte di voi che vi frena... e anche togliervi la camicia... ma i pantaloni no!... E’ vietato dalla legge e anche dalla morale, dall’educazione... o chissà, un giorno potrebbe anche non essere più proibito. Sì, non fatevi aggrovigliare, come me, dai tanti doveri inventati per tagliare le ali al bene. Dovremmo abbracciarne il minimo, in modo da lasciare libera la libertà... Quella genuina non fa male a nessuno! È affrescata di noi non di io, è ricamata di intenti positivi, di voglie innocenti, neanche annusa gli effluvi dell’egocentrismo, del narcisismo. La libertà stimola ad aprire l’uscio, per sé e gli altri… proietta all’esterno... non chiude nel corpo, negli abiti, nella casa… lacera la tana dell’io verso il noi, induce a partire direttamente dal noi e relegare in una segreta l’io, il me, il sé. Oh ragazzi, se pensassimo tutti con le porte aperte! 

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