

L'INFANZIA
CAFARNAO

Genere: Drammatico
Nazione: Libano, USA 2018
Regia: Nadine Labaki
Con: Zain Alrafeea, Yordanos Shifera, Boluwatife Treasure Bankole, Kawsar Al Haddad, Fadi Youssef.
Sceneggiatura: Nadine Labaki e Khaled Mouzanar
Direttore della Fotografia: Christopher Aoun
Montaggio: Konstantin Bock
Musiche: Khaled Mouzanar
Scenografia: Hussein Baydoun
Produzione: Boo Pictures, Mooz Films
Distribuzione: Lucky Red
Zain è un ragazzino dodicenne appartenente a una famiglia molto numerosa. Facciamo la sua conoscenza in un tribunale di Beirut dove viene condotto in stato di detenzione per un grave reato commesso. Ma ora è lui ad aver chiamato in giudizio i genitori. L'accusa? Averlo messo al mondo. Ha forse 12 anni e fugge dalla sua famiglia dopo che la sorella è stata costretta a sposarsi pur essendo ancora una bambina. Fame, rabbia, ingiustizia, poi forza, determinazione, coraggio. Tra macerie e uomini che si travestono al luna park, la sua vicenda s’interseca con quella di Rahil, una giovane ragazza etiope che lavora in un ristorante e nasconde il bambino piccolissimo per non essere espulsa. L’incontro tra i due alimenta una storia di disperazione e di abbandono, tra povertà, fughe, e desolazione.
LA COSTITUZIONE COME AMICA
a cura di Michele Del Gaudio
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L'INFANZIA​
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La felicità dipende anche dalla famiglia e dalla scuola. Nel loro ventre trascorriamo anni cruciali. Ci indirizzano ai valori, ma possono anche originare delusioni, solitudini, intralci, esclusioni. Col tempo non seguiamo l’istinto originario, ma quello che è diventato con le nostre esperienze e le intrusioni degli altri. Possiamo addirittura perdere il contatto col nostro vero essere. Qualcuno è confuso fra quel che era e quel che è. Per istinto, innato o acquisito, trascuriamo il fine dei nostri comportamenti: agiamo e basta! Dimentichiamo che si gioca per divertirsi, non per vincere; si viaggia per conoscere nuovi posti, non per arrivare; si insegna per favorire lo sviluppo degli studenti, non per giudicarli. Non uno di meno è il titolo del film cinese Leone d’Oro alla Mostra del Cinema di Venezia del 1999. La maestra si mette alla ricerca del ragazzo che ha abbandonato la classe finché non lo trova e lo convince a tornare. Ogni figlia, figlio, alunna, alunno, che non giunge alla meta, è testimone vivente della sconfitta della famiglia, della scuola, della società e le dichiara colpevoli della violazione del suo diritto ad una crescita sana sul piano fisico, intellettuale, morale, spirituale, sociale.